Da molto tempo ormai la “carta da parati” è tornata in auge decorando le nostre case, per un piacevole ritorno al passato ma senza i difetti che contraddistinguevano questo tipo di rivestimento.
In passato infatti era una semplice carta che, per renderla più resistente, veniva “rinforzata e verniciata”, anche se le colle e le stesse vernici di un tempo, non riuscivano ad arginare i principali nemici di questo rivestimento: il vapore e le muffe. Il risultato era lo scollamento, l’ingiallimento e la comparsa di macchie verdastre, col tempo dannose per la salute .
Oggi i nuovi materiali, molto simili a quelli usati nell’edilizia, e tecnologie avanzate hanno reso la “carta da parati” facile da mettere, robusta e durevole nel tempo, impermeabile, abbinabile ad ogni tipo di arredamento, sia esso classico o moderno, e adattabile ad ogni ambiente, bagno compreso.
La stanza da bagno necessita, qualora si voglia optare per questo tipo di rivestimento, di soluzioni più particolari e di maggiori accortezze nella scelta: infatti non si potrà mai usare una semplice “carta da parati”, in quanto nel bagno gli sbalzi termici e il vapore dovuti ad esempio alle docce, causano quel vapore acqueo che condensandosi, si deposita sotto forma di goccioline sui muri, sugli specchi e sui vetri, inumidendo tutta la stanza.
La tecnologia odierna ci viene incontro, con una serie di tipologie di “carte da parati” e per tutti i gusti.

Tipi di Carta da Parati

Ce ne sono molte di versioni, di colori e stili diversi, ma la cosa più importante è che non solo siano usati prodotti di alta qualità e “colle” adatte ma siano in primis “traspiranti”, previo “certificato VOC/VOL classe A+”, in modo da far “respirare” la parete, senza che l’umidità la usuri, a tutto danno della carta da parati.

Carta

E’ fatta di “cellulosa naturale” ed essendo composta da un solo livello di carta è molto leggera e delicata. Ciò non toglie che sia resistente all’acqua e viene, in base alle nuove tecniche, facilmente assorbita.
Visto che è molto sottile, è preferibile passare uno strato di “impregnante vinilico protettivo”.
Può avere una superficie liscia o “goffrata” (cioè con in rilievo un disegno o una particolare decorazione), monocromatica o a fantasia.

Vinilica

Sempre leggera e sottile, con base in carta, ma molto più resistente. Resiste allo strofinamento con spazzole a setole morbide, anche se comunque è preferibile non usarle troppo energicamente sulla carta.
E’ facilmente “lavabile”, cioè lo sporco è rimovibile tramite panno bagnato e detergente neutro, senza usare prodotti chimici troppo aggressivi che a lungo andare rovinerebbero la carta.
Le “carte da parati viniliche” in rilievo sono ideali per coprire murature irregolari e mimetizzare i difetti.

Tessuto non tessuto

E’ fatta alla base di “cellulosa” ma con l’aggiunta di “fibre tessili” rivestite da “superficie in pvc”. L’aspetto e al tatto ricorda la morbidezza della stoffa. E’ “idrorepellente“, resiste alle temperature sia basse che alte e, conseguentemente, sopporta molto meglio il vapore e l’acqua.
E’ semplice da pulire e lavare, resistente nel tempo, mantenendo vivi i colori senza che si opacizzino.
Esistono carte “tipo velluto”, con effetto “tridimensionale” e molto doppie. E’ facile da posare e da rimuovere, anche a secco.
Risulta quindi ideale per ambienti “umidi” come il bagno.

In fibra naturale

E’ una “carta da parati” in materiali nobili come il lino, il sughero o il cotone, il “sisal” (cioè un filamento fibroso ricavato dalle “foglie dell’agave sisalan”) o il bambù . Sono indubbiamente carte molto pregiate, come lo sono quelle in seta, che sia stampata o dipinta a mano personalizzata: in questo caso sarebbe perfetta per un bagno degli ospiti, non eccessivamente utilizzato proprio per la sua delicatezza.
La “carta da parati” in “fibra grezza” è invece fatta da strati di “cellulosa” con piccole “pagliuzze” di legno.

Fibra di vetro

Questa tipo “carta da parati” è la più resistente all’acqua proprio perché ricavata esattamente dal vetro e una volta fissate al muro col collante apposito, possono essere dipinte come se fosse muratura. Si sa che il vetro è inattaccabile da batteri e “agenti chimici” quindi è perfetta per rivestire il nostro bagno.

Carta da parati “Wet System”

E’ spessa circa “1,5 mm” ed è completamente impermeabile; è resistente agli “acidi” e all’abrasione e non tende ad ingiallire. Risulta adatta per il bagno e per le “spa”, ambienti “umidi” per eccellenza.
E’ facilmente da pulire e crea una vera e propria fodera per il muro, essendo costituita da quattro livelli: “primer protettivo” (adattabile a qualsiasi tipo di muro, piastrelle o “cartongesso”); la colla; la “carta da parati” stessa; passaggio di prodotti protettivi per una maggiore resistenza.

Come prendersene cura

La manutenzione è essenziale, perché si tratta sempre di materiale cartaceo, seppur avanzato, e deve essere trattata con i guanti:

– Come abbiamo visto, alcune versioni resistono alle escoriazioni e allo sfregamento, ma comunque è meglio non usare troppa forza.
– Sarebbe ideale ricambiarla dopo un lasso di tempo, essendo facile sia da mettere che da togliere.
– E’ importante pulirla regolarmente con un aspirapolvere con spazzola a setole morbide e con un panno umido e detergente neutro.
– Quelle in “cellulosa naturale” devono essere pulite con movimenti rapidi.
– Quelle in tessuto “idrorepellente” consentono l’uso di uno smacchiatore non troppo aggressivo e panno umido oppure, se non sono “idrorepellenti”, meglio a secco.

Come posarla

– Prima di posare la “carta da parati”, accertarsi che il muro sia assolutamente lindo e asciutto;
– Se ci sono fenditure o buchi è bene stuccarli, altrimenti si vedranno (a meno che non si usa una carta “in rilievo” che nasconde i difetti);
– Levigare la parete con la “carta vetrata”, e dopo avere aspirato tutto, è bene trattare la parete con un prodotto “impermeabilizzante”;
– Usare possibilmente un collante fungicida, per far si che il rivestimento sopporti il vapore senza sviluppare “muffe” e batteri;
– Usare “l’impermeabilizzante trasparente” anche sopra la carta da parati;

Come rimuoverla

– Se c’è bisogno di cambiarla o si vuole adottare un nuovo stile, è facile rimuovere la “carta da parati” con un rimuovi-colla e poi toglierla con una spatola;
– Se è possibile, utilizzare uno “stacca-parati a vapore”, necessario per le grandi pareti;

Consigli

– E’ importante che il bagno sia adeguatamente ventilato, tramite un “aereatore” da porre in altro, proprio dove arriva “l’umidità” e l’aria calda, così da eliminarle. Oppure aprite semplicemente la finestra, per cambiare l’aria in bagno;
– Evitare di porla vicino alla vasca da bagno, alla doccia o al lavandino, essendo parti più soggette agli schizzi diretti dell’acqua. Preferite le piastrelle in questi ambiti;
– Alla prima comparsa di muffa, cercate di cancellarla per non compromettere l’intera carta da parati;
– Sceglierla lavabile, resistente e spessa;
– Combinatela con muri pitturati o con altri materiali come legno o piastrelle o gres, per un piacevole gioco cromatico. Potete utilizzarla anche creando una specie di “quadro” per dare profondità alla stanza da bagno, di solito non grandissima;
– In caso di bagno piccolo, preferite quelle a colori pastello e, se a fantasia, i disegni devono essere piccoli per non “rimpicciolire” ancora la stanza;
– La “carta da parati” è una scelta creativa, e il bagno è la stanza ideale per scegliere le fantasie più innovative, geometriche per un salto negli anni ’70, “motivazionale” con scritte varie, oppure floreali o nature (in “fibre naturali”) per dare un senso di relax al bagno;